Peter Orth - Leonardo Finotti

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Peter Orth

I Nostri Artisti > Pianisti

www.peterorth.de


Stagione 2017 2018
Disponibilità dei periodi:

Proposte di programma:
Programa 1 :
Mendelssohn:
Preludio e Fuga in Mi minore
Brahms: Variazioni su un Tema di Handel
Prokovieff : Sonata in Si bemolle maggiore Op.84
Programma 2 :
Haydn:
Sonata in Re maggiore ( 2 movimenti )
Brahms: Sonata in Fa minore Op.5
Beethoven : Diabelli Variazioni
Programma 3 :
F.Chopin:
Fantasia in Fa minore, 2 Notturni, Polonaise-Fantasia,
Scherzo n.4 Op.54,  Sonata n.3 in Si minore



Repertorio con orchestra:

Beethoven
concerti n.1-2-3-4-5
Brahms concerti n.1 e 2
Chopin concerto n.1
Grieg concerto il la minore
Liszt concerto n.1
Mozart concerti K.271-448-467-488
Rachmaninoff concerti n.1-2 e 3 Rapsodia su un tema di Paganini
Ravel concerto in Sol
S.Saens concerto n.4
Schumann concerto in la minore Introduzione e allegro Op.72
Mendelssohn concerto n.1
Strauss burleske
Tchaikowsky concerto n.1
        

            





Peter Orth   

pianoforte   
 

Il primo premio al Concorso internazionale Naumburg e i debutti alla Carnagie Hall e al Lincoln Center hanno segnato l’inizio della carriera internazionale del pianista americano. Compiuti gli studi alla Juilliard School, Peter Orth si e' perfezionato con Rudolf Serkin al Festival di Marlboro, aggiudicandosi i premi Shura Cherkassky e Fanny Peabady. E’ stato ospite delle maggiori orchestre americane (Chicago, Filarmonica di New York, Phliladelfia Orchestra, Montreal, Pittsburg) suonando sotto la direzione di James Conlon, Charles Dutoit, Zubin Metha, Leonard Slatkin,   Raymond Leppard e Aldo Ceccato.  Piu volte ha partecipato ai festivals di Ravinia, di Aspen, di Marlboro, di Kuhmo. Dopo essersi trasferito a Colonia nel 1991,  si e fatto apprezzare alla Wigmore Hall, al Concertgebouw, al Maggio Fiorentino, al Festival pianistico della Ruhr, all’Expo di Hannover, alla Filarmonica di Colonia e alla Tonhalle di Dusseldorf. Nell’estate del 2001 ha inaugurato il Festival internazionale Oleg Kagan di Kreuth ( Germania), su invito della violoncellista Natalia Gutman, direttore artistico della manifestazione . Nel 2002 ha partecipato per la sesta volta consecutiva al Festival dei concerti estivi di Traunstein in Baviera. Recentemente l’artista ט stato ospite dell’Orchestra Nazionale di Lione, della Nord Deutche Philarmonie e della Residentie Orkest di Den Haag. Peter Orth si esibisce da dieci anni con il Quartetto Auryn. Assieme hanno inciso i due quintetti di Faurי per la CPO, premiati nel 1998 dalla rivista London CD come miglior incisione di musica da camera dell’anno e il quintetto Op.34 di Brahms .


Rassegna Stampa:


Peter Orth ha valorizzato in modo luminoso il Primo Concerto per Pianoforte di Rachmaninoff assieme a Zubin Mehta e alla New York Philarmonic. C’era tutto: grinta, lirismo, e nel fremente finale anche un alto senso drammatico. Orth suona in modo enfatico e con una fisicità vivida che richiama il superbo stile Romantico. Il suo suono è corposo e spesso torrenziale: ma il controllo dello strumento è tale che anche nei passaggi più densi e vigorosi egli mantiene la struttura musicale notevolmente limpida.

The New York Times                                                             

Orth è uno di quei rari gioielli di pianista con uno stile individuale tutto suo, ma libero da distorsioni musicali. Il suo Primo Concerto per Pianoforte di Rachmaninoff è stato l’approccio più originale a questo pezzo che io abbia mai sentito fino ad ora. Con tutta la destrezza tecnica del mondo, Orth ha deciso di suonare questo concerto con compostezza lirica. Invece di un’ostentata bravura, Orth ha preferito rivelare una complessità melodica tra gli accordi meravigliosi trasformando in ‘adorabile’ un pezzo che viene comunemente definito come ‘piacevole’. È stata una straordinaria rivelazione di possibilità.

San Francisco Chronicle

Peter Orth suona il piano magnificamente. C’è la dimostrazione costante di un pensiero preciso dietro tutto quel che fa. Egli offre un’ampia gamma di livelli dinamici, facendo spesso uso di squisiti toni intimi.

The Washington Post

Peter Orth si è rivelato come un musicista dalle risorse caleidoscopiche e dal forte fascino personale. Si tratta senza dubbio di una mente musicale superiore.

Los Angeles Times

Il tocco di Peter Orth era favolosamente in accordo con i fraseggi esplorativi di Mozart: fermo e persuasivo quando lo doveva essere, irresistibilmente delicato nel cordoglio dell’Andantino. Il solenne stato d’animo del compositore durante il rondò finale non è sfuggito all’esame minuzioso del solista. La capacità che ha Orth di proiettare dalla tastiera infinite sfumature di pianissimo hanno ispirato una serenità ammirabile.

The Philadelphia Inquirer



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